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Italian Health Champion 2015


Puntare sulle buone pratiche del management della Salute implica scegliere, trovare l’esempio che possa formare una nuova consapevolezza. Riteniamo che il nostro Paese abbia bisogno anche di esempi. Noi proviamo a candidarne alcuni. Ben vengano suggerimenti, osservazioni, storie che meritano attenzione…

2015: Vincono IEO ed Olivia Bacco (Eli Lilly)


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La nostra community si è espressa ed ha scelto i suoi Campioni 2015: manager dell'anno è Olivia Bacco, direttrice ed autrice del grande rilancio del polo produttivo di Sesto Fiorentino della Eli Lilly; azienda vincitrice è risultata, invece, l'istituto Europeo di Oncologia, promotore dell'estensione del profilo genomico a tutti i propri pazienti.
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Nuova edizione: Health Champion 2016

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DICEMBRE 2015



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 L'AZIENDA

 ABBVIE



Le multinazionali del farmaco tornano ad investire in Italia e nel Lazio. Sessanta milioni di dollari per rimodernare lo stabilimento dell'Abbvie di Campoverde. Le insicurezze sul futuro del sito nate al momento della separazione da Abbott sembrano oggi lontane.
L’Abbvie è, infatti, nata nel 2013 da una scissione di ramo d’azienda del colosso farmaceutico Abbott ed opera nella biofarmaceutica globale con un fatturato annuo di 18 miliardi di dollari, con 7 centri di ricerca e stabilimenti di produzione sparsi in tutto il mondo che danno lavoro a 25 mila dipendenti. In Italia al sito di Campoverde di Aprilia , al quale fanno capo  oltre 1400 dipendenti tra sede e forza vendita esterna, l'investimento porterà nuovi reparti di confezionamento all'avanguardia e permetterà di produrre medicinali destinati all'esportazione in tutto il mondo.


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 IL MANAGER

  MASSIMO DI MARTINO (Abiogen Pharma)


Il Farma è una questione di famiglia. Incredibile in un contesto di concentrazioni ed agguerritissimi competitor multinazionali…..ma i numeri raccontano sempre la verità. Massimo Di Martino è l’amministratore delegato di Abiogen Pharma, nata da una costola dell’Istituto Galenico fondato 90 anni fa dal nonno. Trecentoquarantotto dipendenti e risultati che dal 2010 raccontano una crescita irresistibile: fatturato 2015 previsto a 131 milioni che migliora i 118,5 del 2014 (+13% sul 2013 e +33% sul 2012), ebitda a 47 milioni. E soprattutto tanta ricerca e tante scoperte in cassaforte: è iniziato, tra gli altri, da qualche mese lo studio clinico sul progetto ‘Tall 104’, prima terapia cellulare da donatore universale contro il carcinoma ovarico. L’azienda deve la sua recente crescita anche alla forte spinta all’internazionalizzazione voluta da Di Martino. Il brand è presente oggi Asia, America latina, Nord Africa e Stati Uniti; l’obiettivo 2020 è arrivare al 13,5% di export sul fatturato.



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OTTOBRE 2015



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 L'AZIENDA

 IM3D


Da anni si parla di Big Data, della loro grande potenzialità in tantissimi settori. E nella cura del tumore quali innovazioni può portare la gestione e la corretta interpretazione di una quantità incredibile di dati disponibili, ma non sempre utilizzati? Una giovane start-up italiana, la IM3D ha coniugato la forza dei big data alla tecnologia dell’imaging diagnostico del 3D.
L’impresa torinese nata nel 2006 da un’idea dell’imprenditore Davide Dettori ha investito già 14 milioni di euro per la ricerca e la validazione di una tecnologia che elabora i dati forniti dalla Tac dell’addome del paziente per creare un modello tridimensionale mettendo in evidenza e identificando le aree sospette sulla base delle loro caratteristiche specifiche. La forza dell’unione delle immagini in 3D con le tantissime informazioni archiviate si traduce nella possibilità di riconoscere il tumore nelle sue primissime fasi iniziali. Vale a dire: maggiore possibilità di sopravvivenza per il cittadino-paziente, minori costi per il SSN.




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 IL MANAGER

  BARBARA MAZZA (Policlinico            S.Orsola Malpighi)


Si fa presto a dire dematerializzazione. E' di moda parlare di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione….poi bisogna realizzarla. Diamo giusto merito, allora, a chi gli slogan li traduce in fatti. Parliamo di Barbara Monte, Direttore Amministrativo del Policlinico Sant’Orsola Malpighi di Bologna, struttura che negli ultimi anni è stata da diversi osservatori segnalata come il punto di riferimento dei processi virtuosi di digitalizzazione nella Sanità italiana.
In 3 anni al S.Orsola si è passati dall’ integrazione del sistema informatico, all’avvio del sistema documentale (ciclo attivo e passivo), alla fatturazione elettronica passiva. "Oggi il 70-80% delle fatture che arrivano – spiega Barbara Monte - vengono processate con tre click. I controlli, grazie alla presenza del sistema integrato, vengono realizzati automaticamente l'operatore interviene solo quanto il software segnala un problema”….E risparmiare tempo significa dedicarsi al core dell’attività sanitaria: la cura ed il benessere del cittadino-paziente




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AGOSTO 2015



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L'AZIENDA

TIGEM


Le ultime scoperte hanno messo d’accordo comunità scientifica e aziende farmaceutiche: il Tigem di Pozzuoli è un’eccellenza su cui conviene investire. Telethon ci crede con finanziamenti quinquennali da 4 milioni ogni 12 mesi, Shire ha dirottato nel centro di ricerca diretto da Andrea Ballabio circa 22 milioni dal 2010 ad oggi e poi ci sono le donazioni ‘minori’ di altri privati, la collaborazione con l’Università di Napoli, Federico II ed altre istituzioni internazionali.

Proteine capaci di eleminare sostanze tossiche da un cellula e virus modificati per cambiare l’evoluzione delle malattie: ecco i due recentissimi risultati degli studi ‘made in Tigem’ che hanno attirato l’attenzione della migliori riviste scientifiche.
Dedicarsi con serenità alla Ricerca significa poter avere i fondi e le partnership per farlo. Il modello Tigem oggi è un paradigma della capacità italiana di condurre studi clinici.



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 IL MANAGER

 EDOARDO LAZZARINI (Biomet Europe)


Italiani in primo piano. E premiati. Ed una volta tanto non parliamo di chef, sarti, registi….ma di ‘manager della conformità’, esperti della prevenzione dei reati e delle irregolarità. Edoardo Lazzarini (European Compliance Officer Biomet Europe) è stato eletto migliore compliance officer dell’anno; il premio si chiama “2015 PwC Award for Leadership in the Advancement of Ethics in the Medical device and Diagnostics Industry”.

All’evento hanno partecipato  tutte le industrie aderenti all’ EUCOMED (associazione di categoria delle aziende europee di dispositivi medici) e all’ADVAMED (analoga associazione americana). Il compliance da oggi parla un po’ italiano, magari 14 anni di normativa d.lgs. 231/01 iniziano a produrre (specie nel Farma e dintorni) cultura, professionalità e non solo procedure, modelli, protocolli…più o meno al ciclostile.




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GIUGNO 2015



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L'AZIENDA

SERVIZIO SANITARIO TOSCANA



Le pagelle della Sanità 2013 premiano la Regione Toscana. Il Ministero della Salute diffonde i risultati basati su 31 livelli essenziali di assistenza (griglia Lea), cioè le prestazioni che tutte le Regioni devono garantire ai loro cittadini. Parliamo di tassi di vaccinazione, ricoveri ospedalieri appropriati e non, servizi agli anziani, controlli sulla sicurezza sul lavoro, qualità degli esami diagnostici. La Toscana con un notevole exploit ha scavalcato l'Emilia Romagna (prima nel 2012) meritandosi 214 dei 225 punti disponibili. Terza posizione per la Sanità piemontese.
La lista, frutto del lavoro di un tavolo ministeriale a cui partecipano le regioni e l'Agenas, serve ad inviduare le realtà 'benchmark' sulla cui base calcolare i prezzi di riferimento per tutte le altre strutture italiane in sede di gare ospedaliere.

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IL MANAGER

GABRIELE CERRONE (Tiziana Life)


Continua ad avanzare il boitech italiano: Tiziana Life Sciences, la società creata da Gabriele Cerrone, quotata alla borsa di Londra, ha concluso un accordo con il Centro Medico Nerviano, uno dei più prestigiosi poli italiani della Ricerca, per sviluppare gli studi sul 'miciclib' , una molecola che potenzialemnte potrà costituire la base per terapie efficaci contro i tumori al fegato ed al seno. L'accordo si basa su un finanziamento della ricerca ed un regime di royalty quando il prodotto verrà infine commercializzato.
Per l'imprenditore-finanziere italiano un altro importante passo dopo gli accordi con lo Ieo e l'Istituto Italiano Tumori, verso un ruolo da player di primissimo piano nel panorama della Finanza che supporta e cresce con la Ricerca.


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APRILE 2015



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L'AZIENDA

DIASORIN


Talento italiano e vocazione per l'export: il boom dell'italianissima DiaSorin racconta la via da seguire per lasciarci alle spalle anni 'difficili'.
L'azienda di diagnostica di Vercelli, guidata dall'a.d. Carlo Rosa, continua a crescere (+ 5% nel 2014), lancia 6-8 nuovi prodotti all'anno, esporta il 90% della sua produzione e punta sulla qualità delle nostre Università potendo contare sul 70% di ricercatori nati nel Bel Paese.
Il segreto dell'azienda piemontese sembra risiedere nella capacità di leggere i mercati: apparecchi leggeri per l'Africa e l'Asia dove sono i medici a recarsi presso i pazienti, diagnostica di primo livello (esami del sangue) negli Stati Uniti dopo la riforma sanitaria di Obama e 10 milioni di cittadini finalmente con copertura assicurativa, joint-venture con il governo cinese nei test prenatali, nuovi prodotti  e tanta Ricerca in Europa dove i laboratori e gli ospedali tendono ad accorparsi. Anche così si combatte e si vince con colossi come Siemens e Roche....

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IL MANAGER

EUGENIO ARINGHIERI (Dompè)


Dopo 16 anni di matrimonio con 'mamma - Amgen' andare da soli poteva sembrare un azzardo, forse un atto di presunzione, ma Eugenio Aringhieri, ceo di Dompè, ha inseguito la sua visione: diventare una multinazionale tascabile del farmaco biotech tutta made in Italy, collaborare con i principali centri di Ricerca e presidiare i bisogni di salute insoddisfatti. Oggi, dopo appena qualche mese dal divorzio, siamo alla vigilia di due importanti lanci: il primo farmaco nato da una scoperta del premio nobel Rita Levi Montalcini per il trattamento di gravi patologie oculari attualmente prive di cure efficaci; la nuova sperimentazione nel campo della nefropatia diabetica del Reparixin, l'inibitore già in fase di sviluppo nei tumori al pancreas ed al seno. Presidiare l'area dei farmaci cosiddetti 'orfani' significa oggi arrivare dove si ferma Big Pharma: popolazioni di pazienti molto ristrette, malattie rare. Quello che ferma una Big però può far crescere un'azienda con 500 dipendenti che registra 160 milioni di euro di ricavi e ne investe il 20% in Ricerca. E che punta alla leadership.


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FEBBARIO 2015



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L'AZIENDA

ISTITUTO EUROPEO DI ONCOLOGIA


L’impresa è ambiziosa, ma ormai è partita: profilo genomico per tutti pazienti dell’Istituto Europeo di Oncologia! 
In Italia un’assoluta novità. In linea con quanto ha deciso di fare l’amministrazione Obama negli Stati Uniti, la nuova diagnostica permette di raggiungere tre obiettivi immediati: 1) selezionare il farmaco più adatto (e più efficace) al profilo genetico del paziente; 2) conoscere in anticipo le probabili risposte del singolo ai trattamenti chirurgici; 3) costruire una grande banca dati per i progressi della ricerca scientifica.
Due precisazioni: l’adesione del paziente è ovviamente facoltativa; il costo per la struttura non è trascurabile e si aggira, oggi, tra i mille ed i millecinquecento euro per paziente.

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IL MANAGER

OLIVIA BACCO (Eli Lilly Italia)


Produrre in Cina conviene a tutti...Immaginarsi poi se parliamo di prodotti destinati al mercato asiatico…..A Firenze hanno dimostrato che le grandi  multinazionali puntano sull’eccellenza italiana. La Eli Lilly ha scommesso sulla competenza, sulla produttività, sul know-how, e sull’organizzazione del polo produttivo di Sesto Fiorentino diretto dal 2006 da Olivia Bacco. Indiscutibili i risultati della ‘signora fiorentina del farmaco’: capacità di attrarre crescenti investimenti e talenti, aumento costante del fatturato (755 milioni nel 2013 contro i 634 dell’anno precedente), esportazione del 97% della produzione in 54 Paesi, sinergie con l’Università, 32.000 ore di formazione .
A fine dicembre è andato in produzione il primo lotto di cartucce anti-diabetiche destinate ai pazienti cinesi. Alla fine del 2015 saranno 12 milioni di pezzi. Il polo di Firenze è destinato a divenire un centro di riferimento mondiale per la produzione dei nuovi farmaci biotecnologici.


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